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Viaggio al Monte Analogo

con l’antropologo Mauro Francesco Minervino

10 aprile 2025

Grazie per la serata, grazie per le belle parole e per i pensieri condivisi, insieme a Elisa Chiriano, a Nunzio Belcaro e all’ospitalità della sua Ubik di Catanzaro Lido (più di una libreria, un autentico polo culturale). Con i molti amici, con gli studenti intervenuti, e con tutti i presenti abbiamo respirato l’aria pulita e limpida delle cime della montagna-arca, raccontato storie di miti arcani e di magie, incontrato Ulisse Giufà, le capre e i forni del pane degli antichi, i villaggi abbandonati sotto la montagna e la città perduta di Pandosia degli Enotri, tra l’Acheronte e il tesoro di Alarico, e visto da lassù lo Stromboli e il mare d’incanto delle Eolie, a altre cose bellissime e rare.
Fatevi un giro dalle parti della montagna-arca con questo libro in tasca, sarà il vostro breviario mediterraneo alla scoperta del piccolo Caucaso della Calabria tirrenica.
W Monte Cocuzzo (e i “CocuzzoLovers”, che sono sempre di più).
Mauro Francesco Minervino
(fonte: bacheca Facebook)
 
Come sempre “la porta dell’invisibile spesso è così bene in vista, che neanche ci accorgiamo più di poterla attraversare”
(René Daumal).
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VIAGGIO AL MONTE ANALOGO
Monte Cocuzzo. La montagna-arca

SINOSSI

Monte Cocuzzo è un picco di rocce dolomitiche elevatosi in tempi remoti di fronte alle Eolie, sulle sponde tirreniche del mare dell’Odissea. Questa stupefacente formazione geologica dell’appennino calabrese si staglia sull’orizzonte come una grande piramide, con forme e suggestioni analoghe alla montagna Sainte-Victoire amata da Cézanne, con cui condivide aspetto magnetico, superstizioni e leggende magiche e fatalità. Intorno al Cocuzzo si apre un territorio aspro e suggestivo, attraversato da corsi d’acqua e costellato da villaggi abbandonati sorti su un’antica strada carovaniera, che congiungeva la mitica Pandosia al porto tirrenico di Temesa, la polis greca ricordata da Omero nell’Odissea. Cocuzzo è dunque una grande montagna-arca: una presenza potente accompagnata da miti, un luogo di superstizioni, narrazioni letterarie ed etnografiche che, insieme alle bellezze naturali, ne fanno ancora oggi un’eccezione ambientale, storica e antropologica.

L’IDEALE PROSECUZIONE DEL REPORTAGEPER IL PROGRAMMA DI RAI RADIO 3LE MERAVIGLIE (26 DICEMBRE 2020).

L’AUTORE

MAURO FRANCESCO MINERVINO è professore di Antropologia Culturale ed Etnologia. Tra i suoi libri ricordiamo La Calabria brucia (Ediesse, Roma 2008, Premio Internazionale Fondazione Carime per la Cultura Euromediterranea 2009), Statale 18 (Fandango, Roma 2011). Stradario di uno spaesato (Melville, Pisa 2017). Ha tradotto e curato il volume di George Gissing, Verso il Mar Ionio. Il Sud di un vittoriano (Exòrma, Roma 2023). Ha vinto il Premio Internazionale di Filosofia Karl-Otto Apel (2014) e il Premio Nazionale Umberto Zanotti Bianco – Italia Nostra (2022). È autore di programmi per Rai Radio3, Rai-Libro e Rai Educational, come 42° parallelo – Leggere il ’900Babele-Magazine Le Meraviglie. Dal 2004 collabora alla redazione della rivista “Nuovi Argomenti” e dal 2022 è editorialista del “Corriere della Sera” – corriere.it, su cui tiene la rubrica di commenti antropologici e approfondimenti culturali Minimi Tropici.

 

Genere Saggistica
Genere Antropologia
Collana Piccola Biblioteca Oligo
Pagine 144
Formato 12×16,5 brossura con alette
Anno di edizione 2024
ISBN 979-12-81000-27-8
 
 
 
 

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