Diario di lettura e di letteratura
Recensione a cura di ELisa Chiriano
Luigi Tassoni, Diario di lettura e di letteratura, Rubbettino Editore, 2022
Bisogna esser grati a chi scrivendo ci concede di toccare, in modo intimo e profondo, angoli del pensiero, fotogrammi che catturano l’attimo e che si definiscono nel loro divenire. Un diario contiene la narrazione di sé, attinge alla quotidianità, all’ascolto vigile, alla ricerca personale e si arricchisce grazie all’incontro con l’altro. È vita scritta e scrittura della vita; è un promemoria, un modo per auscultare la voce interiore, fatta di tono, ritmo e intensità, e al contempo è uno strumento potente per raggiungere molteplici verità. È una chiamata all’esserci attraverso connessioni, incidenze, avvenimenti ed eventi che accadono, superando la superficialità delle apparenze e creando legami spazio-temporali. Un diario mette in circolo storie che appartengono a un universo che non ha confini (e non li vuole), che esiste se la parola lo dice e la parola è corpo, carne, vita. È scheggia di brace e luce di astro; nutre sogni e spalanca nostalgie; avanza e infiamma, facendosi memoria o attesa e, intanto, sfugge a noi stessi, che bramiamo l’inesistente.
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